La normativa sul RENTRI

Esploriamo il quadro normativo del RENTRI alla luce dei contenuti e degli obiettivi dei decreti europei e italiani in tema di rifiuti

Il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI) prende forma dalle direttive europee sui rifiuti e sui D.Lgs. 3 apr. 2006 n. 152, D.Lgs. 3 set. 2020 n. 116, D.Lgs. n. 213/2022, D.M. 4 apr. 2023 n. 59 italiani.

Il sistema nasce, di fatto, dall’esigenza di conformarsi alle direttive europee ed è dunque stato istituito come parte di una strategia per rendere più trasparente ed efficiente la gestione dei rifiuti in Italia.

Esaminiamo nel dettaglio il quadro normativo che regola il RENTRI, con particolare riferimento ai decreti attuativi e al loro sostanziale scopo.

Origine e derivazione Europea

Il RENTRI si basa su direttive dell’Unione Europea, che mirano a migliorare la gestione dei rifiuti e ridurre l’impatto ambientale.

Le principali normative europee di riferimento sono:

  • Direttiva 2008/98/CE: la Direttiva Quadro sui Rifiuti che stabilisce i principi per una corretta gestione dei rifiuti nell’Unione Europea, promuovendo la prevenzione, il riciclo e il riutilizzo.
  • Regolamento (CE) n. 1013/2006: relativo alle spedizioni di rifiuti, questo regolamento disciplina il trasporto transfrontaliero dei rifiuti, assicurando che sia sicuro e tracciabile.
  • Direttiva UE 2018/851: Gli Stati membri istituiscono un registro elettronico o registri coordinati su cui riportare i dati riguardanti i rifiuti pericolosi e altri flussi di rifiuti, in particolare quelli per i quali sono stati fissati obiettivi negli atti legislativi dell’Unione.

Normativa Italiana e decreti attuativi per il RENTRI

In Italia, il RENTRI è stato istituito attraverso una serie di decreti legislativi e ministeriali che ne delineano il funzionamento e i requisiti di conformità per le imprese.

Regolamentazione e aggiornamento nazionale

  • Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, noto come Testo Unico Ambientale (T.U.A.), modificato da. D. Lgs. 116/2020 e dal D. Lgs. 213/2022, è il fondamento della normativa italiana in materia di gestione dei rifiuti.
    • L’articolo 188-bis cita il Sistema di tracciabilità dei rifiuti
    • L’articolo 190 introduce il concetto di registro cronologico di carico e scarico dei rifiuti.
    • L’articolo 193 introduce al tema del trasporto dei rifiuti.
  • Il Decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito con Legge 11 febbraio 2019, n. 12, Abroga il sistema di tracciabilità dei rifiuti SISTRI ed istituisce il Registro elettronico per la tracciabilità dei rifiuti.
  • Il Decreto Legislativo 3 settembre 2020, n. 116, recepisce le direttive del “Pacchetto Economia Circolare” dell’UE, modificando la parte IV del D.Lgs. 152/2006 e introducendo l’obbligo di tracciabilità attraverso il sistema RENTRI.
  • Il Decreto Ministeriale 4 aprile 2023, n. 59, è il regolamento recante «Disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti ai sensi dell’articolo 188-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152» in GU del 31 maggio 2023 n. 126 (in vigore dal 15 giugno 2023).

Alcuni Decreti Direttoriali

  • Il Decreto Direttoriale 22 settembre 2023, n. 97, ha istituito la Tabella delle scadenze RENTRI.
  • Il Decreto Direttoriale 6 novembre 2023, n. 143, ha introdotto le modalità operative per la trasmissione dei dati al RENTRI, in Attuazione all’articolo 21, comma 1, lettere a), b), c) e g), del D.M. 59/2023.
  • Il Decreto Direttoriale 19 dicembre 2023, n.251 ha introdotto le modalità di compilazione dei nuovi modelli di registro carico scarico e nuovo formulario di identificazione del rifiuto di cui al D.M. 59/2023.

Introduzione della tracciabilità digitale dei rifiuti

Con il Decreto Legislativo 213/2022, in vigore dal 16 giugno 2023, si è ufficializzata l’introduzione del RENTRI, il sistema digitale di tracciabilità dei rifiuti. Di fatto, il decreto trasferisce la disciplina del RENTRI dall’articolo 6 del D.L. 135/2018 all’articolo 188-bis del TUA.

Viene qui disposto in modo ufficiale che tutte le operazioni di gestione dei rifiuti devono essere registrate nel RENTRI. In questo frangente, vengono stabilite anche le sanzioni in caso di mancata o irregolare iscrizione al RENTRI, o errori nelle comunicazioni successive.

Questa disposizione, semplice ma radicale, ha la finalità principale di promuovere la trasparenza e ampliare l’efficacia del controllo.

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Modalità operative per la registrazione e il monitoraggio

Il Decreto Ministeriale 4 aprile 2023, n. 59, conosciuto anche come decreto RENTRI, è operativo dal 15 giugno 2023, e regola appunto le modalità operative del sistema Registro Elettronico Tracciabilità dei Rifiuti.

Tra i suoi punti principali:

  • L’obbligo di registrare cronologicamente il carico e lo scarico dei rifiuti tramite i nuovi modelli di Registro;
  • La compilazione e trasmissione dei Formulari di identificazione dei rifiuti;
  • La condivisione dei dati con ISPRA e altri organi di controllo.

Inoltre, il decreto stabilisce le modalità di interoperabilità con il Regolamento (CE) n. 1013/2006, per le spedizioni internazionali di rifiuti.

Il RENTRI non è solo una piattaforma di tracciabilità, ma un vero e proprio strumento di gestione avanzata dei rifiuti che coinvolge vari Soggetti Obbligati.

Il Decreto Ministeriale 59/2023 prevede che tali soggetti si iscrivano al RENTRI e trasmettano periodicamente informazioni dettagliate sulla movimentazione e lo smaltimento dei rifiuti.

Fase di transizione prevista dalla normativa

Le imprese hanno tempo fino al 15 dicembre 2024 per completare l’adeguamento agli obblighi imposti dal RENTRI, grazie a una fase di transizione che consente loro di familiarizzare con il nuovo sistema.

Durante questo periodo, diversi decreti direttoriali forniranno ulteriori indicazioni e scadenze per l’iscrizione.

La normativa prevede dunque una fase di sperimentazione e una successiva entrata in vigore graduale, con l’obiettivo di permettere agli operatori di adeguarsi progressivamente.

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FAQ sulla Normativa RENTRI

  • Quando entra in vigore RENTRI?

    Il RENTRI è entrato in vigore il 15 giugno 2023, come stabilito dal D.Lgs. 3 set. 2020 n. 116, che ha appunto introdotto l’obbligo di iscrizione per una serie di soggetti, tra cui produttori, trasportatori e gestori di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti.

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  • Che software serve per fare RENTRI?

    Per adattarsi ai cambiamenti introdotti dai nuovi obblighi di conformità nella gestione dei rifiuti, le aziende devono dotarsi di software per la gestione dei rifiuti che siano interoperabili con il sistema RENTRI, oltre a soddisfare le linee guida stabilite dall’AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) per garantire sicurezza, efficienza e trasparenza.
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  • Quali direttive europee hanno influenzato l'istituzione del RENTRI?

    L’istituzione del RENTRI è stata influenzata dalla Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e dal Regolamento (CE) n. 1013/2006 relativo alle spedizioni di rifiuti.

  • Quando è entrato in vigore il regolamento del RENTRI?

    Il regolamento del RENTRI è entrato in vigore il 15 giugno 2023 con il d.m. 59 del 4 aprile 2023, stabilendo le modalità di funzionamento e gli obblighi per gli operatori del settore dei rifiuti.

  • Qual è il ruolo del Ministero dell'Ambiente nel contesto del RENTRI?

    Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è responsabile della gestione e del coordinamento del RENTRI, stabilendo le norme operative, monitorando l’adesione al sistema e intervenendo in caso di irregolarità o violazioni.

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