Guida RENTRI Aziende del settore della Plastica

Vediamo come e quando le attività industriali che operano nel settore della Plastica, come le Aziende di stampaggio e lavorazione della Plastica e le imprese che generano rifiuti plastici industriali, devono adeguarsi agli obblighi RENTRI per la Tracciabilità Digitale dei Rifiuti

Le Aziende del settore Plastica sono soggette agli obblighi del RENTRI in maniera simile ad altre realtà industriali. Come per altri Produttori iniziali di Rifiuti, infatti, anche per i produttori di materie plastiche, le aziende di stampaggio, le fabbriche di imballaggi in Plastica, e attività simili, la discriminante principale per gli obblighi RENTRI è data dalla pericolosità dei rifiuti prodotti e dal numero di dipendenti.

Molte imprese che trattano la Plastica generano soprattutto rifiuti non pericolosi come semplici scarti e ritagli di produzione, ma ciò non le esenta automaticamente dal RENTRI se sono di dimensioni medio-grandi. Viceversa, la presenza anche minima di rifiuti pericolosi, ad esempio residui di solventi, oli di macchina, additivi chimici scaduti, rende obbligatoria l’iscrizione indipendentemente dal numero dei dipendenti.

Quando chi produce Plastica deve iscriversi al RENTRI

Un’Azienda operante nel settore delle materie plastiche deve effettuare l’iscrizione al RENTRI se ricorre almeno una delle seguenti condizioni:

  • produce rifiuti pericolosi come ad esempio oli esausti dei macchinari, stracci contaminati da sostanze pericolose, residui di solventi o inchiostri utilizzati per stampe su Plastica, catalizzatori o additivi chimici esausti, anche se il core business aziendale è la lavorazione della Plastica.
  • supera i 10 dipendenti e produce rifiuti speciali non pericolosi derivanti dai processi industriali di lavorazione della Plastica. In pratica, un’azienda di dimensioni medio-grandi che genera scarti di produzione, scarti di Plastica, ritagli, imballaggi di scarto, polveri di lavorazione non pericolose, ecc., è tenuta all’iscrizione qualora superi la soglia dimensionale dei 10 addetti.

Non sono invece obbligate all’iscrizione al RENTRI, ma tenute dal 23 febbraio 2025 a registrarsi al sistema per la gestione digitale di FIR e Registri rifiuti, le Aziende del settore della Plastica che producono solo rifiuti non pericolosi e hanno fino a 10 dipendenti. Una piccola azienda di stampaggio plastico, ad esempio, con pochi addetti e che non usa sostanze pericolose nei suoi processi, generando quindi esclusivamente rifiuti non pericolosi, non rientra tra i Soggetti Obbligati all’iscrizione secondo il DM 59/2023.

Una grande fabbrica di materie plastiche, di contro, sarà quasi certamente tenuta all’iscrizione, anche solo per il volume di scarti non pericolosi generati. È bene comunque che anche le piccole realtà, come ad esempio i piccoli laboratori artigianali, verifichino se i detergenti e i solventi che utilizzano generano rifiuti pericolosi, facendo dunque scattare l’obbligo di iscrizione a RENTRI.

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Scadenze iscrizione RENTRI Industrie della Plastica

Le scadenze di iscrizione al RENTRI per le Aziende che operano nel settore della Plastica seguono la scaletta generale per Produttori iniziali di rifiuti, che riportiamo brevemente di seguito con esempi dedicati:

  • Primo scaglione, entro 13 febbraio 2025: comprende le aziende del settore della Plastica con oltre 50 dipendenti che producono rifiuti pericolosi, nonché quelle con meno di 50 dipendenti che producono rifiuti non pericolosi da lavorazioni industriali. Per molti di questi grandi impianti l’obbligo è scattato dunque a febbraio 2025;
  • secondo scaglione, 15 giugno – 14 agosto 2025: riguarda la maggior parte delle Aziende di Stampaggio Plastica o Industrie di Produzione Imballaggi, ovvero produttori di rifiuti pericolosi con 11–50 dipendenti e produttori di rifiuti non pericolosi derivanti da attività industriali con più di 10 fino a 50 dipendenti;
  • terzo scaglione, 15 dicembre 2025 – 13 febbraio 2026: coinvolge i produttori di rifiuti pericolosi fino a 10 dipendenti. In questa fase finale rientrano quindi le piccole aziende della Plastica come ad esempio artigiani e piccole imprese familiari, che però utilizzano qualche materiale pericoloso (es. vernici, solventi per pulizia stampi) generando rifiuti pericolosi.

Come già sottolineato, dal 13 febbraio 2025 tutti i produttori di rifiuti industriali, devono iniziare a usare i nuovi modelli di FIR e Registri. Pertanto, anche un’Impresa operante nel settore della Plastica rientrante nel secondo o terzo scaglione dovrà iniziare ad adeguare i propri sistemi gestionali già a partire da febbraio 2025 per quanto concerne la documentazione cartacea/digitale.

Aziende settore Plastica e gestione digitale dei rifiuti

Nel settore della Plastica, la gestione digitale dei documenti rifiuti assume un ruolo cruciale per garantire la tracciabilità dei rifiuti derivanti dai processi produttivi, soprattutto con l’avvio del RENTRI.

Chi fabbrica articoli in materie plastiche e quindi produce rifiuti di vario genere, è tenuto a emettere il Formulario Cronologico del Rifiuto. Come anticipato, dal 13/02/2025, i Formulari devono essere vidimati tramite RENTRI online. Ciò vale per i FIR di tutti i rifiuti, quindi sia per scarti plastici non pericolosi sia per eventuali rifiuti pericolosi (come fusti di solventi esausti) prodotti. Per facilitare la gestione dei FIR, è possibile gestire i Formulari Rifiuti con software interoperabili con RENTRI.

Con RENTRI viene introdotto anche il nuovo Modello di Registro Carico/Scarico, obbligatorio se si producono rifiuti pericolosi. Ad esempio, un’azienda che utilizza sostanze chimiche e genera rifiuti pericolosi dovrà tenere traccia di questi attraverso il Registro Elettronico.

Se, diversamente, l’azienda produce esclusivamente rifiuti non pericolosi, come ad esempio scarti di Plastica puliti, ma ha più di 10 dipendenti, la normativa richiede il Registro Cronologico anche se non sono coinvolti rifiuti pericolosi, e l’azienda di fatto dovrà attivare la gestione digitale anche per i propri rifiuti non pericolosi, inserendo nel RENTRI i dati relativi. I rifiuti non pericolosi, di per loro, in una piccola azienda non richiedono la tenuta del Registro, ma se l’azienda è iscritta al RENTRI, i dati saranno comunque tracciati attraverso il portale.

In ogni caso, dopo l’iscrizione al RENTRI, la tenuta del Registro per i rifiuti pericolosi diventa digitale e centralizzata: non sarà più cartacea ma avverrà tramite l’inserimento delle operazioni di carico e scarico sul sistema RENTRI, che garantirà la validità legale delle annotazioni. Anche in questo caso, i gestionali dedicati ai rifiuti aiutano notevolmente nella gestione dei Registri Rifiuti e anche della loro tenuta e Conservazione.

Infine, permane l’obbligo di compilare annualmente il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (MUD) anche per le Imprese di stampaggio e lavorazione della Plastica, e tutte le aziende che operano in questo settore.

Sanzioni RENTRI per le Industrie della Plastica

Il mancato rispetto degli obblighi previsti dal RENTRI può comportare sanzioni significative, anche per realtà che producono principalmente rifiuti non pericolosi. Le multe per la mancata iscrizione, quando obbligatoria, o per la trasmissione incompleta o inesatta dei dati, vanno da 500 a 3.000 euro.

Se poi l’azienda non tiene il Registro di Carico e Scarico quando invece sarebbe tenuta a farlo, ad esempio per la produzione di rifiuti pericolosi come solventi, fanghi o materiali contaminati, le sanzioni possono arrivare fino a 30.000 euro. Anche la mancata emissione del Formulario di Identificazione Rifiuti, l’uso di modelli non aggiornati o non vidimati digitalmente dopo il febbraio 2025 può comportare multe fino a 10.000 euro. Nei casi più gravi, come omissioni dolose o falsificazioni, la normativa prevede sanzioni penali, con la possibilità di arresto fino a due anni. Abbiamo scritto un focus sulle sanzioni introdotte dal RENTRI, in caso si voglia approfondire l’argomento.

In un settore dove la produzione di scarti è parte integrante del ciclo industriale e dove non sempre è semplice distinguere un rifiuto da una materia ancora utile, la gestione documentale deve essere impeccabile. Un errore formale può trasformarsi in una non conformità pesante se viene rilevato in sede di controllo, soprattutto quando i quantitativi gestiti sono elevati o ripetitivi come nella produzione industriale di Plastica. Per questo è fondamentale adeguarsi in tempo e dotarsi di strumenti che aiutino a mantenere tutto sotto controllo.

Software di gestione rifiuti per Aziende del settore Plastica

Per assicurare una corretta aderenza alle nuove regole, le imprese della Plastica possono avvalersi di strumenti informatici dedicati. Un software di gestione rifiuti compatibile RENTRI come Rifiutoo permette di coordinare agevolmente la compilazione di FIR, la tenuta dei Registri e la Conservazione Digitale di tutti i documenti richiesti.

In un’azienda che tratta ingenti quantità di materiali, il software aiuta a monitorare i flussi di scarto, segnala eventuali dati mancanti e può generare automaticamente le informazioni nel formato richiesto da RENTRI, ad esempio i file XML per le registrazioni.

In questo modo, l’adempimento normativo diventa un processo in gran parte automatizzato, riducendo il margine di errore umano e permettendo all’azienda di concentrarsi sul proprio core business sapendo di essere in regola con la Tracciabilità dei Rifiuti.

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  • Un’azienda di produzione imballaggi in Plastica con 8 dipendenti deve iscriversi al RENTRI se genera solo scarti non pericolosi?

    No, se l’azienda ha meno di 10 dipendenti e produce solo rifiuti non pericolosi, non è obbligata all’iscrizione al RENTRI. Dovrà comunque, a partire dal 13 febbraio 2025, registrarsi al portale RENTRI per poter vidimare digitalmente i FIR all’atto di spedire i suoi scarti a recupero o smaltimento. L’iscrizione completa al RENTRI sarà necessaria solo se inizierà a produrre rifiuti pericolosi o se l’organico aziendale supererà le 10 unità.

  • La nostra azienda con 15 dipendenti produce solo scarti di Plastica non pericolosi: dobbiamo iscriverci al RENTRI?

    , produttori iniziali di rifiuti non pericolosi da lavorazioni industriali con oltre 10 addetti rientrano tra i soggetti obbligati. Nel caso l’azienda abbia 15 dipendenti, dovrete iscrivervi al RENTRI rispettando le scadenze del secondo scaglione (tra giugno e agosto 2025). Questo vi obbligherà anche a tenere traccia digitale dei rifiuti non pericolosi prodotti, sebbene il Registro di carico/scarico sia formalmente richiesto solo per i pericolosi.

  • La nostra azienda di Plastica porta autonomamente i propri scarti a un riciclatore vicino: serve il RENTRI anche per questo? Ci sono costi?

    Sì, anche se trasportate autonomamente i vostri scarti non pericolosi, dal 2025 dovrete emettere il nuovo modello di FIR prima di ogni viaggio verso fornitore di servizi ambientali. Per farlo dovrete essere registrati sul RENTRI (come non obbligati se non siete tenuti a iscrivervi). Inoltre dovete essere iscritti all’Albo Gestori Ambientali in cat. 2-bis per il trasporto in proprio (aspetto esterno al RENTRI). Non ci sono costi aggiuntivi per usare il RENTRI come produttore non obbligato: il servizio di vidimazione digitale è gratuito. Se invece siete tenuti all’iscrizione a RENTRI, ad esempio per numero di dipendenti, dovrete pagare i contributi previsti dal decreto.

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