Rentri e tracciabilità dei rifiuti: i tempi per l’entrata in vigore del Registro

Francesco Marica

Francesco Marica

Consulente Ambientale
Entrata in vigore Rentri

È in corso la progettazione e sperimentazione in vista dell’entrata in vigore del Rentri, il nuovo e tanto atteso sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti. Scopriamo la tabella di marcia temporale di avvicinamento e i tempi previsti di entrata in vigore di questo nuovo strumento.

 

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Cos’è il Rentri

Ormai da quasi due anni il Sistri è stato messo in soffitta. Il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, mai entrato completamente a regime, si è dimostrato macchinoso e non risolutorio nel garantire semplicità burocratica agli attori della gestione rifiuti e ad evitare traffici e smaltimenti illeciti.

Al momento del suo pensionamento anticipato si iniziò subito a parlare del Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti, più noto con l’acronimo RENTRI, come futuro strumento per la gestione documentale. Si tratta del nuovo sistema informatico con il quale sarà possibile, per coloro che producono, trasportano, smaltiscono e recuperano i rifiuti, assolvere gli oneri documentali obbligatori in maniera digitale.

Come funzionerà il Rentri

Sottolineiamo subito che l’entrata in vigore del Rentri prevede una fase sperimentale, a differenza di ciò che avvenne con il Sistri. Quest’ultimo infatti fu implementato e imposto senza alcun tipo di concertazione con i soggetti attori della gestione rifiuti o con loro associazioni di categoria, non tenendo conto delle loro esigenze operative. Col senno di poi si può dire che forse ciò fu una delle concause del suo insuccesso.

Quindi quello di cui si sta parlando ora è un prototipo, un modello o sorta di versione beta in costruzione. Questo sarà testato passo a passo nei prossimi mesi, in vista dell’entrata in funzione della versione definitiva.

Durante questa fase sarà possibile per gli operatori del mondo dei rifiuti accedere al sistema dalla homepage ufficiale del Rentri. Da essa i soggetti accreditati potranno poi accedere all’area riservata per la sperimentazione.

La fase di prova è iniziata con l’incontro tra i tecnici del Ministero della Transizione Ecologica (Mite), ex Ministero dell’Ambiente, dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e di Ecocerved con i rappresentanti delle principali case italiane produttrici di software gestionali per rifiuti.

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Il Vivifir

Mentre già procedevano i lavori per la definizione del prototipo sperimentale del nuovo Rentri, come ormai risaputo è già stato attivato da un paio di mesi il Vivifir, il nuovo servizio di vidimazione virtuale dei formulari.

Si tratta di una semplificazione che consente di vidimare digitalmente i formulari dotandoli di codice univoco e QR code in maniera informatica, ma che non elimina il cartaceo. Questa novità, introdotta dal D.lgs. 116/2020, ha un valore transitorio proprio in vista dell’adozione di un sistema totalmente informatizzato. Inoltre non sostituisce la procedura tradizionale di vidimazione cartacea presso le Camere di Commercio ma ne costituisce un’alternativa, proprio fino all’entrata in vigore del nuovo Rentri.

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La struttura del Rentri

Con l’entrata in vigore del Rentri sarà finalmente possibile assolvere gli adempimenti documentali quali i formulari di identificazione e i registri di carico e scarico completamente in maniera informatica.

Il nuovo sistema informatico raccoglierà le categorie dei dati organizzandole in due sezioni:

  • Sezione Anagrafica degli iscritti, dove saranno raccolte anche le autorizzazioni ambientali. Si tratta del Registro Elettronico Nazionale (REN);
  • Sezione Tracciabilità, dove saranno raccolti formulari e registri di carico e scarico e i loro dati.

Pare però che i soggetti non obbligati all’iscrizione al Registro Elettronico Nazionale, ovvero chi non necessita di un’autorizzazione ambientale, potrà continuare ad assolvere gli adempimenti documentali tramite i formati cartacei, ma questo si vedrà.

Sono comunque in fase di predisposizione i decreti attuativi previsti dall’articolo 188-bis del D.lgs. 152/2006 che aggiorneranno i modelli di formulari e di registri di carico e scarico e disciplineranno gli aspetti operativi e tecnico-funzionali.

La revisione dell’articolo 188-bis prevede che il nuovo Rentri sarà gestito presso una struttura organizzativa competente del Ministero della Transizione Ecologica. Tale struttura verrà supportata tecnicamente dall’Albo Nazionale Gestori Ambientali sulla base di modalità operative stabilite da una regolamentazione ministeriale.

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La tabella di marcia per l’entrata in vigore del Rentri

Ma veniamo alle tempistiche per l’entrata in vigore del Rentri. La realizzazione di un prototipo di Rentri finalizzato a verificarne fruibilità e funzionalità è stata organizzata per tappe temporali pubblicate sulla homepage ufficiale del sistema. Da essa, come detto, sarà possibile per i soggetti accreditati accedere all’area riservata e procedere alla sperimentazione.

Secondo quanto pubblicato, il cronoprogramma di sviluppo del Rentri prevede questi step:

  • Marzo: Entrata in funzione del nuovo applicativo digitale per la vidimazione dei formulari, il Vivifir.
  • Aprile: Accreditamento degli utenti, profilazione delle attività dei soggetti, produzione dei registri di carico e Scarico mediante vidimazione virtuale, sottoscrizione all’utilizzo del registro di carico e scarico elettronico, integrazione con il sistema per la vidimazione virtuale.
  • Maggio: Raccolta dati sulla movimentazione e tracciabilità, compilazione dei FIR.
  • Giugno: Comunicazione dei dati sui movimenti annotati nei registri di carico e scarico al REN, upload flusso dati e definizione formati.
  • Luglio: Continuerà la sperimentazione della comunicazione dei dati sui movimenti annotati nel registro di carico e scarico al REN, verifica interoperabilità sul REN.
  • Agosto: Raccolta dati sulla movimentazione e tracciabilità e continuerà la verifica sull’interoperabilità sul REN.
  • Da ottobre: Le imprese accreditate potranno iniziare a utilizzare il prototipo tramite un “accesso applicativo a sistemi informativi che espongono il servizio”. Da quel momento sarà possibile iniziare la simulazione di tutti gli strumenti sviluppati precedentemente. Tutto ciò nella speranza che entro quella data abbiano visto la luce i decreti attuativi con i nuovi modelli digitali di registri e formulari.
  • Fine 2022: il Rentri potrebbe entrare in vigore se le fasi precedenti non dovessero subire ritardi.

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Conclusioni

Concludendo ricordiamo che prima dell’entrata in vigore del Rentri si devono però aspettare i decreti attuativi previsti dal D.lgs. 152/2006. Non si ha traccia del MUD, che per ora sembra essere rimasto escluso, dato che non è menzionato da nessun parte.

Secondo chi scrive, il futuro è la dematerializzazione dei documenti cartacei. Quindi un più efficiente sistema di tracciabilità dei rifiuti con controlli più facilitati per gli organi di sicurezza. Se il Rentri portasse a questo sarebbe un successo.

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