MUD 2021: scadenza, cosa bisogna presentare e quali aziende sono obbligate a presentarlo
Si avvicina la scadenza per la presentazione del MUD 2021. Andiamo a conoscere chi è tenuto a compilarlo, le modalità di invio e quali sono le novità che caratterizzano il Modello Unico di Dichiarazione ambientale di quest’anno.
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Cos’è il MUD e a cosa serve
Il MUD 2021 è il Modello unico di dichiarazione ambientale. Si tratta del documento col quale un’organizzazione è tenuta a dichiarare i quantitativi, per ogni singola tipologia, dei propri rifiuti prodotti nell’anno 2020.
Questi dati consentono al catasto nazionale rifiuti dell’ISPRA di costruire un quadro globale di tutti i rifiuti prodotti in Italia. Non solo, grazie ai dati trasmessi verranno ricavati quelli su quantità smaltite e recuperate nelle varie modalità.
Il MUD 2021 è contenuto nel DPCM 23 dicembre 2020. La sua struttura è identica al modello dell’anno scorso, ovvero composta da sei comunicazioni. Ci sono comunque alcune novità riguardanti le informazioni da trasmettere e a proposito delle modalità di invio delle comunicazioni. In caso di omessa, incompleta o tardiva dichiarazione le sanzioni previste dalla Normativa rimangono invariate.
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Quando si presenta il MUD 2021
Come accaduto l’anno scorso la presentazione del MUD è stata fatta slittare rispetto a quello che sarebbe il suo normale termine legale. Il MUD 2021 è da presentare entro il 16 giugno e non entro il 30 aprile. Se nel 2020 la posticipazione del termine ultimo per la presentazione del MUD fu di corollario alla situazione causata dalla pandemia, quest’anno è causato da un ritardo nella pubblicazione del modello in Gazzetta Ufficiale.
La Legge prevede infatti che se si dovesse rendere necessario apportare modifiche ed integrazioni al modello corrente, queste devono essere disposte con DPCM da pubblicare in Gazzetta Ufficiale non oltre il primo marzo. Se ciò dovesse verificarsi, ed è stato proprio questo il caso, il termine per la presentazione del modello verrà fissato in centoventi giorni a decorrere dalla data di pubblicazione del Decreto.
Se, come detto, è il DPCM 23 dicembre 2020 a contenere il modello unico di dichiarazione ambientale per l’anno 2021, questo Decreto è stato però pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo il 16 febbraio 2021. A causa della pubblicazione tardiva in Gazzetta Ufficiale, il termine per la presentazione del MUD 2021 è slittato dal 30 aprile al 16 giugno 2021, ovvero centoventi giorni a decorrere dalla data di pubblicazione del 16 febbraio.
Quando è obbligatorio il MUD
È l’articolo 189 comma 3 del D.lgs. 152/2006, il Testo Unico Ambientale, a definire quali sono i soggetti obbligati alla presentazione annuale del MUD. Si tratta di quei soggetti che nell’anno precedente a quello di presentazione hanno effettuato attività in qualità di:
- imprese che hanno prodotto rifiuti pericolosi, indipendentemente dal numero dei loro dipendenti;
- organizzazioni produttive con più di 10 dipendenti che hanno prodotto esclusivamente rifiuti non pericolosi da lavorazioni industriali e artigianali;
- imprese che hanno effettuato operazioni di recupero o di smaltimento di rifiuti;
- imprese che effettuano raccolta e trasporto a titolo professionale di rifiuti prodotti da terzi. Tra questi i gestori del servizio pubblico di raccolta con riferimento ai rifiuti conferitigli dai produttori di rifiuti speciali;
- aziende iscritte alla categoria 2-bis dell’Albo Gestori Ambientali, ovvero quelle che trasportano i propri rifiuti pericolosi;
- imprese iscritte alla categoria 8 dell’Albo Gestori Ambientali e quindi operanti nel commercio e intermediazione di rifiuti senza detenzione.
Chi è esonerato dalla compilazione del MUD
Tuttavia diversi soggetti che producono rifiuti non sono tenuti alla presentazione annuale del MUD. In primo luogo l’esonero riguarda alcune tipologie di attività che producono rifiuti non pericolosi. Queste sono:
- attività di commercio o di servizio;
- imprese o enti con non più di 10 dipendenti che producono rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali e artigianali;
- attività di trasporto in conto proprio dei propri rifiuti non pericolosi;
- imprese che producono rifiuti non pericolosi da attività di costruzione o demolizione;
- impianti o attività che producono fanghi derivanti dalla potabilizzazione e dalla depurazione delle acque reflue e fanghi derivanti dall’abbattimento dei fumi.
Per quelle attività che invece producono rifiuti pericolosi l’esonero riguarda:
- imprese agricole in riferimento a quanto espresso dall’articolo 2135 del Codice Civile;
- liberi professionisti che non operano in forma d’impresa;
- attività ricadenti nell’ambito dei codici ATECO 96.02.01, 96.02.02 e 96.09.02. Si tratta tendenzialmente di estetisti, acconciatori, tatuatori, agopuntori, podologi che producono rifiuti pericolosi e a rischio infettivo. Per queste attività l’obbligo di compilazione del MUD è assolto attraverso la compilazione e conservazione in ordine cronologico dei formulari di trasporto e quindi con la compilazione del registro di carico e scarico dei rifiuti.
MUD 2021 – come compilarlo
Il Modello Unico di Dichiarazione ambientale da utilizzare per il 2021 con riferimento ai rifiuti prodotti e gestiti nel 2020 è articolato in sei comunicazioni. Non sono da compilare tutte ma solo quella secondo il tipo di attività effettuata. Ognuna di queste dev’essere comunque presentata da parte dei soggetti tenuti all’adempimento esclusivamente per via telematica. Ecco quali sono le sei comunicazioni:
- Rifiuti
- Veicoli fuori uso
- Imballaggi, di cui Sezione Consorzi e Sezione Gestori Rifiuti di imballaggio
- Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)
- Rifiuti urbani, assimilati e raccolti in convenzione
- Produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE)
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Il MUD 2021 per via telematica
In anni recenti la Pubblica Amministrazione ha implementato soluzioni per consentire a imprese e semplici cittadini di presentare i propri oneri burocratici in formato digitale attraverso piattaforme informatiche. La compilazione del MUD fa parte di quegli oneri che quest’anno hanno beneficiato di una ulteriore digitalizzazione e semplificazione.
Dal 28 febbraio 2021 si può accedere ai siti web della pubblica amministrazione esclusivamente tramite le credenziali già rilasciate, lo SPID, la Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o la Carta d’Identità Elettronica (CIE). Per chi possiede le credenziali già rilasciate sarà possibile accedere con esse all’area riservata solo fino al 30 settembre 2021. Dopo questa data, oppure per chi già ora non è in possesso delle credenziali per l’accesso, sarà necessaria l’identità digitale.
Le associazioni di categoria e i soggetti consulenti possono inviare telematicamente il MUD 2021 compilato per conto dei propri associati o clienti apponendo cumulativamente ad ogni invio la propria firma digitale. Ciò deve avvenire attraverso espressa delega scritta di associati o clienti, che restano responsabili della veridicità dei dati dichiarati. La delega deve essere poi conservata presso la sede delle stesse associazioni o studi.
Dal sito mudtelematico.it dallo scorso 8 marzo, accedendo all’area riservata, è possibile compilare e presentare quattro delle sei comunicazioni:
- Rifiuti
- Veicoli fuori uso
- Imballaggi, sia Sezione Consorzi che Sezione Gestori Rifiuti di imballaggio
- Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche AEE
La Comunicazione Rifiuti Urbani assimilati e raccolti in convenzione è da presentare tramite il sito www.mudcomuni.it. La Comunicazione Produttori di Apparecchiature elettriche ed elettroniche va invece presentata tramite il sito www.registroaee.it. Per agevolare la compilazione, nell’Allegato 3 al DPCM 23 dicembre 2020 è riportato l’esempio di modello di raccolta dei dati che devono essere trasmessi. Mentre l’Allegato 4 al DPCM contiene le specifiche su come dovrà essere organizzato il file che il soggetto dichiarante dovrà inviare.
Il MUD Semplificato
Una ulteriore semplificazione è disponibile per quei soggetti che producono nella propria unità locale, ovvero la sede fisica di produzione, non più di 7 rifiuti e che per ogni rifiuto non utilizzano più di 3 trasportatori e 3 destinatari finali. Non possono presentare il MUD 2021 Semplificato i produttori che pur rispettando questi limiti, però conferiscono i propri rifiuti all’estero.
La comunicazione rifiuti semplificata è possibile tramite il portale mudsemplificato.ecocerved.it
Per quanto riguarda l’accesso ad esso, i soggetti che si registrano per la prima volta dovranno accedere utilizzando esclusivamente la Carta Nazionale dei Servizi (CNS) oppure il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID). CNS o SPID potranno essere intestati a persona rappresentante l’impresa o ad altro soggetto delegato.
Le novità del MUD 2021
Ci sono alcune novità all’interno delle comunicazioni costituenti il MUD 2021. Queste sono dovute all’attuazione dei provvedimenti legislativi italiani in recepimento delle direttive europee sull’economia circolare. Nello specifico:
- nella scheda SA-AUT, chi svolge attività di recupero dovrà comunicare se l’autorizzazione è riferita ad attività di recupero End-of-Waste “caso per caso”, per le quali è stata prevista l’applicazione del comma 3 dell’articolo 184-ter;
- nella comunicazione rifiuti e veicoli fuori uso sono state apportate delle modifiche alle tipologie di materiali derivanti dalle attività di recupero;
- la scheda “CG-costi di gestione” della comunicazione rifiuti urbani è stata riassettata;
- nella comunicazione RAEE sono state modificate le categorie per includere l’open scope, ovvero l’ambito di applicazione “aperto”, con l’obiettivo di includere tutte le AEE. Inoltre è stata aggiunta la voce relativa alla quantità di RAEE preparati per il riutilizzo ed è stata eliminata l’informazione sui RAEE utilizzati come apparecchiatura intera.
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Quanto costa fare il MUD
La compilazione del MUD da parte di un soggetto consulente ha un costo. Al di là di questo tipo di prestazioni il costo del MUD riguarda i diritti di segreteria che sono di 10 euro per la dichiarazione e l’invio telematico. I diritti di segreteria sono invece di 15 euro se l’invio avviene tramite PEC. I produttori di AEE sono esenti.
Nonostante l’ammontare irrisorio il pagamento è da effettuare esclusivamente tramite carta di credito, PagoPA o con l’Istituto di pagamento InfoCamere all’indirizzo pagamenti.ecocerved.it. Per quanto riguarda il MUD Semplificato e il MUD Comuni (se inviato via PEC) il pagamento dei diritti di segreteria potrà avvenire esclusivamente con il circuito PagoPa.
Le sanzioni riguardanti il MUD
Per quanto riguarda il MUD 2021 le sanzioni possono essere elargite, come per gli anni precedenti, per mancata presentazione, presentazione in ritardo, dichiarazione incompleta o inesatta. Le sanzioni sono riportate nell’articolo 258 comma 1 del d.lgs. 152/2006 e sono applicate dalla Provincia competente per territorio.
In caso di presentazione del MUD effettuata dopo il termine previsto dalla normativa, ma entro 60 giorni dalla scadenza (fare attenzione perché non si tratta di due mesi), comporta una sanzione da 26 a 160 Euro.
La presentazione successiva ai 60 giorni dalla scadenza, un’omessa dichiarazione e una dichiarazione incompleta o inesatta comportano una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.600 a 15.500 Euro. Per mancata, incompleta o inesatta presentazione della Comunicazione veicoli fuori uso, la sanzione amministrativa pecuniaria va da 3.000 a 18.000 Euro (D.lgs. 209/2003, art. 13, comma 7).
Per mancata, incompleta o inesatta comunicazione produttori AEE, la sanzione amministrativa pecuniaria va da 2.000 a 20.000 Euro (D.lgs. 49/2014, art. 38, comma 2, lettera H).
Conclusioni
Se si rientra tra i soggetti che la normativa inquadra come obbligati a presentare il MUD, ci si può affidare a professionisti del settore. Raccogliere tutte le informazioni necessarie per presentare il MUD può non essere così agevole. È molto importante infatti evitare le sanzioni per incompleta o non esatta compilazione.
La raccolta della molteplicità dei dati necessari riguardanti i rifiuti, soprattutto per chi non è del settore, può portare al verificarsi di inesattezze. Il controllo dei formulari e del registro di carico e scarico, dei rifiuti movimentati e di quelli in giacenza, nonché dei dati aziendali aggiornati in tutte le sue sezioni, possono essere infatti occasione di errori e dimenticanze. Il consiglio è quello di rivolgersi ad esperti del settore.
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