Come smaltire i rifiuti correttamente evitando sanzioni? Ecco 4 consigli utili
La responsabilità del corretto smaltimento dei rifiuti derivanti da un’attività lavorativa rimane in capo al produttore del rifiuto.
Siano esse microattività, basti pensare alle aziende artigianali ma anche a quelle di commercianti, o anche piccole e medie imprese (PMI) e grandi aziende.
Una normativa rifiuti sempre più complessa e articolata rende necessaria un’attenzione particolare, da parte di questi soggetti, per evitare sanzioni civili e persino penali. Ti riportiamo qui di seguito qualche consiglio utile da tenere a mente per una corretta gestione dei rifiuti aziendali.
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Come evitare sanzioni sui rifiuti
Sulle sanzioni di carattere penale e civile nel settore dei rifiuti si potrebbero spendere pagine e pagine di questo blog. Ed è quello che cerchiamo di fare con i nostri approfondimenti del caso, cercando di aiutarti nell’orientamento di una disciplina complessa e faraginosa.
Come descritto in ogni nostra pagina, non considerare questo articolo come una consulenza ambientale, in quanto la normativa è in continua evoluzione e probabilmente avresti bisogno di una consulenza specifica per il tuo caso. Per questo ci teniamo sempre a scrivere di rivolgerti a un consulente ambientale dedicato alle esigenze della tua impresa.
Ma vediamo assieme quali sono questi suggerimenti e come riuscire ad evitare importanti sanzioni:
1. Conserva adeguatamente e verifica i documenti sui rifiuti
- Registro Carico Scarico dei Rifiuti
- Formulari Rifiuti
- MUD
Conosci questi documenti? Se la risposta è sì siamo già a buon punto. Registro, Formulari e MUD rappresentano l‘insieme dei documenti che il produttore dei rifiuti deve compilare e conservare per legge.
Se non li conosci ne abbiamo parlato qui sul nostro blog in maniera approfondita, ti consiglio di darci un’occhio: Documenti obbligatori per la gestione dei rifiuti in azienda: quali sono?
Tutti questi obblighi burocratici sono un passaggio cruciale dell’iter di smaltimento a cui prestare estrema attenzione. In particolare, mentre la compilazione del Formulario può essere resa agile dal supporto del trasportatore, il Registro di Carico e Scarico dei Rifiuti e il MUD – Modello di Dichiarazione Unica ambientale Rifiuti – sono diretta spettanza dell’azienda qualora risponda ai requisiti previsti per legge.
Sanzioni sulla tenuta della documentazione
Come scrivevamo sopra, fai attenzione alla tenuta di questa documentazione, per evitare sanzioni. Qui abbiamo scritto un articolo che riporta le 4 sanzioni da evitare nella tenuta del registro carico e scarico dei rifiuti.
2. Attenzione alla classificazione dei rifiuti
La classificazione dei rifiuti aziendali, prodotti durante l’attività lavorativa è un momento molto delicato per il loro successivo trattamento forse il momento più delicato di tutto l’iter di trattamento degli stessi.
Parlando di responsabilità per legge, si intende sempre il produttore come referente per determinare il tipo di rifiuto che viene originato dal proprio processo produttivo. Ma non sempre le aziende che producono rifiuti, però possiedono le adeguate competenze per determinarlo.
E’ necessario perciò rivolgersi ad esperti rifiuti come ad esempio un consulente ambientale e anche a un laboratorio di analisi sui rifiuti. Per classificare i rifiuti, infatti, significa avere perfetta conoscenza delle sostanze contenute negli scarti della propria attività. E’ necessario essere in grado di identificare se si tratta di rifiuti speciali o urbani, pericolosi o non pericolosi. Infine, ad ogni rifiuto va associato il corretto codice identificativo (CER), secondo una tabella stabilita a livello europeo.
3. Controlla le autorizzazioni di chi ritira il tuo rifiuto
Secondo la legge, il produttore è direttamente responsabile del corretto smaltimento dei rifiuti in impianto autorizzato, pur non occupandosene in prima persona, ma affidandosi ad una società specializzata di gestione ambientale autorizzata secondo le procedure disposte per legge dall’Albo dei Gestori Ambientali.
Tale obbligo si concretizza nella necessità di accertare, in capo al fornitore scelto, il possesso delle dovute autorizzazioni. Inoltre, l’azienda deve conservare presso i suoi luoghi di produzione le copie di tali autorizzazioni per poterle esibire in caso di controlli.
4. Non perdere di vista il tuo deposito temporaneo
Dove vai a stoccare i tuoi rifiuti aziendali? Esatto, nel deposito temporaneo
Una volta classificati i rifiuti in attesa del ritiro da parte del trasportatore, il deposito temporaneo deve rispettare i limiti di legge. Quali sono? Li abbiamo spiegati approfonditamente in questo articolo. Dopo aver subito dei cambiamenti durante la pandemia dovuta al Covid-19, i limiti sono tornati come da precedenti disposizioni.
I limiti del deposito temporaneo
L’individuazione del deposito temporaneo e la sua organizzazione rappresentano un altro passaggio delicato per l’impresa. Per non incorrere in sanzioni è necessario che questo ambiente sia adatto a conservare i rifiuti in modo che non si mescolino tra di loro e che non inquinino terreno ed eventuali falde acquifere.
La legge inoltre, come descritto sopra, impone dei limiti temporali e quantitativi alla conservazione in deposito dei rifiuti, raggiunti i quali bisogna avviare il materiale allo smaltimento.
Conclusioni
Sebbene la materia sia complessa e non priva di aspetti da tenere sotto controllo, speriamo che grazie a questa breve guida tu riesca a disporre tutte le accortezze che ti abbiamo suggerito di guardare e disporre in azienda. Ti chiederai a questo punto: se seguo tutti questi consigli sono a posto?
Purtroppo no. I dettagli e le questioni da affrontare per una corretta gestione dei rifiuti prodotti dalla propria attività sono ancora tanti e non può di certo bastare questo articolo. Per questo abbiamo creato Rifiutoo, il software in cloud per la gestione dei rifiuti aziendali.
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