Come il DL 3 settembre 2020, n.116 cambiava il registro cronologico di carico e scarico
Con il RENTRI |
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Il Decreto Ministeriale 4 aprile 2023, n. 59, conosciuto anche come decreto RENTRI, ha introdotto i nuovi modelli di Registro Carico Scarico. L’entrata in vigore di RENTRI circoscrive l’area dei Soggetti Obbligati in ottica di iscrizione al Nuovo Registro Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti. |
L’articolo 190, già contenente la disciplina relativa alla compilazione e tenuta del Registro Cronologico di Carico e Scarico, è stato completamente sostituito dalla nuova formulazione del DL 3 settembre 2020, n.116 – Pacchetto Economia Circolare, a sua volta aggiornata dalla normativa RENTRI.
È proprio dal Pacchetto Economia Circolare, però, che era già partita l’individuazione dei soggetti obbligati ed esclusi ed delle modalità e tempistiche di tenuta del registro stesso.
Soggetti obbligati – comma 1
- Chiunque effettui a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti (pericolosi e non);
- Commercianti ed intermediari di rifiuti (pericolosi e non);
- Gli enti e le imprese che effettuano trattamento di rifiuti (pericolosi e non);
- I Consorzi e i sistemi riconosciuti, gli istituti per il recupero e il riciclaggio di imballaggi e di particolari tipologie di rifiuti (pericolosi e non);
- Gli enti e le imprese produttori iniziali di rifiuti pericolosi;
- Gli enti e le imprese produttori iniziali di rifiuti pericolosi di cui all’art. 189 comma 3, lettere:
- c) – rifiuti prodotti da lavorazioni industriali, ma diversi da quelli elencati nell’allegato L-quater e dalle attività elencate nell’allegato L-quinquies;
- d) – rifiuti prodotti da lavorazioni artigianali, ma diversi da quelli elencati nell’allegato L-quater e dalle attività elencate nell’allegato L-quinquies;
- g) – rifiuti derivanti da impianti di recupero e trattamento rifiuti, fanghi, … , fosse settiche.
Soggetti esonerati – comma 5
- Gli imprenditori agricoli di cui all’art. 2135 C.C. e volume d’affari inferiore a 8.000 euro annuo;
- Le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi (art. 212 comma 8);
- Le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi fino a 10 dipendenti.
Il comma 7 specifica inoltre che quei soggetti la cui produzione annua di rifiuti non eccede le venti tonnellate di rifiuti non pericolosi e le quattro tonnellate di rifiuti pericolosi possono adempiere alla tenuta del registro cronologico di carico e scarico tramite le associazioni di categoria o loro società di servizi, mantenendo presso la propria sede la sola copia del registro.
Modello di Registro Cronologico di Carico e Scarico – comma 2
“Il modello di registro cronologico di carico e scarico sarà disciplinato con il decreto di cui all’articolo 188-bis, comma 1. Fino alla data di entrata in vigore del suddetto decreto continuano ad applicarsi le disposizioni di cui al decreto del Ministro dell’ambiente 1° aprile 1998, n. 148, nonché le disposizioni relative alla numerazione e vidimazione dei registri da parte delle Camere di commercio territorialmente competenti con le procedure e le modalità fissate dalla normativa sui registri IVA.”
Annotazioni – comma 3
Lievi sono le modifiche introdotte in merito alle tempistiche delle annotazioni sul registro cronologico di carico e scarico dei rifiuti, infatti queste devono essere effettuate:
- Entro dieci giorni lavorativi:
- dalla produzione del rifiuto e dallo scarico del medesimo per il produttore iniziale;
- dalla data di consegna dei rifiuti all’impianto di destino per chi effettua raccolta e trasporto;
- dalla data di consegna dei rifiuti all’impianto di destino per intermediari, commercianti e consorzi;
- entro due giorni lavorativi dalla presa in carico dei rifiuti per i soggetti che effettuano le operazioni di recupero e di smaltimento.
Luogo e tempi di conservazione – commi 10 e 11
La nuova formulazione del testo differisce dalla precedente in merito al luogo e ai tempi di conservazione del registro cronologico di carico e scarico. Il registro infatti deve essere conservato (o reso accessibile) presso ogni impianto di produzione o di trattamento (stoccaggio/recupero/smaltimento) e presso la sede operativa di raccoglitori, trasportatori, commercianti ed intermediari. I registri degli impianti dismessi o non presidiati possono essere invece tenuti presso la sede legale del soggetto gestore dell’impianto stesso.
Per tutti i soggetti obbligati alla tenuta del Registro Cronologico di Carico e Scarico i tempi di conservazione sono così stabiliti:
- 3 anni (invece di 5) calcolati a partire dalla data dell’ultima registrazione (unitamente ai formulari);
- perennemente per le discariche sino a chiusura dell’impianto.
Per quanto riguarda invece il registro cronologico di carico e scarico dei rifiuti prodotti dalle attività di manutenzione possono essere tenuti nel luogo di produzione dei rifiuti (art. 230).
Per rifiuti prodotti dalle attività di manutenzione di impianti e infrastrutture a rete e degli impianti a queste connessi, i registri possono essere tenuti presso le sedi di coordinamento organizzativo del gestore, o altro centro equivalente, previa comunicazione all’ARPA territorialmente competente ovvero al Registro elettronico nazionale di cui all’articolo 188-bis.
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