Codici Ateco e Codici Cer: un rapporto d’amore complicato!
Con la nuova normativa sono cambiati i Codici Ateco e alcune autorizzazioni per la gestione dei Codici Cer. Chi aveva aperto una Partita Iva come Trasportatore in conto proprio senza detenzione, possedeva un Codice Ateco che gli permetteva di gestire alcune tipologie di Rifiuti, ora però con il cambio di legge sembra che ci siano state delle modifiche e le autorizzazioni sulla gestione di questi Codici potrebbe non esserci più.
<Esistono sono delle eccezioni, ma non le affronteremo in questo articolo>.
Come ci si comporta in questo caso? Lo chiederemo ad Ale (nome fittizio e causale) il nostro Trasportatore in contro proprio di fiducia.
Ma prima di ciò proviamo a definire le azioni di Ale in fasi scandite, che ci permetteranno di capire meglio il contesto.
Premessa:
La situazione quasi Fantozziana che andiamo a mostrare come esempio non è un’opera di fantasia; ma i soggetti nominati, e le dinamiche con cui interagiscono tra di loro, sono fittizie e finalizzate al racconto.
Il Problema:
Ale (il Trasportatore) per operare nel settore della Gestione dei Rifiuti ha fatto richiesta alla Camera di Commercio di un Codice Ateco X, che gli permetteva di trasportare una serie di Rifiuti Y, classificati attraverso i Codici Cer.
Ora, con il cambio della normativa, ha scoperto che il suo Codice Ateco non gli permette più di gestire quei Rifiuti, di cui prima invece aveva le autorizzazioni.
Fase preliminare:
Ora Ale ha individuato il problema, ma deve capire come risolverlo, quindi la prima cosa che gli viene spontanea di fare è rivolgersi all’Ente che dovrebbe fornirgli una soluzione: la Camera di Commercio del suo ambito territoriale.
Dopo pochi minuti riesce a parlare con una dipendente a cui espone il problema.
Fase operativa:
Il Dipendente in questione, dopo aver ascoltato Ale, gli spiega che è vero quello che dice, e che necessita quindi di un nuovo Codice Ateco, ma deve farne richiesta, presentando tutta la documentazione necessaria, e attendere che la Commissione adibita all’approvazione si riunisca e deliberi in favore o meno.
Fase decisionale:
Ale è mediamente contento, forse avrebbe preferito una soluzione immediata, ad esempio una variazione diretta del Codice Ateco, dato che in fondo già si occupava di quei Codici Cer, ma sa anche che la lotta contro la macchina burocratica è una lotta continua. Quindi per non perdere ulteriore tempo, annuisce e concorda con il Dipendente, ma allo stesso tempo decide di fare un’altra domanda, ossia:
Ok, ho capito, ma quindi, qual è il Codice Ateco che devo scegliere?
Le Opzioni:
Ora, io faccio una premessa. Ci sono due opzioni:
- Il Dipendente è esperto in materia e ha competenze tecniche, quindi siete fortunati e vi da il Codice Ateco esatto. Problema iniziale risolto!
- Il Dipendente non è un tecnico e non ha competenza in merito e vi da un consiglio…
Il Consiglio:
Momenti di breve silenzio e finalmente giunge una risposta, o meglio un consiglio…
Il Dipendente (seconda opzione) molto probabilmente non saprà quale sia il Codice Ateco corretto, perché per saperlo servirebbe che quest’ultimo sia competente in materia, ma spesso non è possibile avere sempre la persona giusta al momento giusto.
Sia chiaro, in qualsiasi ambito lavorativo, ognuno fa del suo meglio, e la Pubblica Amministrazione non fa eccezioni, anche se ci piace spesso pensare il contrario.
Non facciamo gli ipocriti: sfido chiunque a scagliare il primo CER se non ha mai peccato!
Leggi anche Codici CER ed EER: qual è la differenza?
Il Dubbio:
Ale resta perplesso, un consiglio è tale perché non è certo, ma è una possibile modo di agire.
Vorrebbe una risposta esatta, ma l’unica che potrebbe ricevere è: “vada a chiedere alla sua commercialista, che forse può aiutarla meglio. Tenga però presente che poi dovrà tornare qui e rifare la pratica, quindi i tempi si dilungano.”
Ale però ha la tecnologia che gli viene in contro e la commercialista a meno che non sia in ferie risponderà al cell. Quindi la chiama all’istante!
Il Commercialista:
Il Commercialista risponde alla chiamata, e quando capisce il problema di Ale, gli da un ulteriore consiglio…
Eh si, perché sapere quale sia il Codice Ateco esatto non è roba da poco, inoltre il problema è proprio questo: la normativa non è chiara.
Ti da possibilità di scegliere, ma non ti dice esattamente cosa scegliere. E di sicuro, se non compete strettamente alle figura sopra citate, non possiamo pretendere che queste si assumano la responsabilità di tale scelta.
Voi in tutta onesta lo fareste nella loro situazione?
Verso la conclusione:
Ale, si adatta e decide di scegliere uno tra i Codici proposti dal Dipendente della Camera di Commercio e quello suggerito dalla sua Commercialista. Con la speranza che la Commissione in seguito lo approvi.
I Tempi:
Da quel che sappiamo la Commissione si riunisce 2 volte al mese (tranne ad Agosto) e il problema è che se approva o meno la domanda, lo si sa solo dopo che hanno deliberato.
Cosa fare quindi:
Al momento, il paradosso è che i passaggi prima elencati sono proprio ciò che potreste fare.
Magari cercate di munirvi prima delle informazioni che vi servono, evitando inutile burocrazia e perdita di tempo prezioso.
Insomma fate prima le vostre ricerche. Il Web ad esempio, vi permette di farlo velocemente e anche di recuperare la normativa più aggiornata.
Dopo di che incrociate le dita…o meglio questo è il nostro Consiglio 😉
P.S:
In realtà una figura vera e propria che conosce esattamente quale siano i Codici Ateco e i Codici Cer giusti esiste: l’Albo per i Gestori Ambientali. Il problema è che non fa Consulenze.
Una soluzione sarebbe avere una figura tecnica e responsabile (es. HSE) o un intermediario per la gestione dei rifiuti, che comunichi ad esempio tra la Camera di Commercio/Registro delle Imprese e l’Albo Gestori ambientali.
In modo tale da fornire le giuste risposte al momento giusto ad Ale o chi come lui si trova nella stessa situazione.
Scopri come realizzare una perfetta Anagrafica per il tuo parco Rifiuti aziendali
Gli utenti hanno commentato: